La mia Cape to Cape

Smiths Beach - Yallingup, Western Australia


- Where do you guys come from? -
"ITALY!"
Risata generale.
- Long way mate -

Li capisco di essere stanco.
Molto stanco.
Praticamente ho appena detto che ho iniziato il mio cammino in Italia.
Quasi sei giorni e 135 km in autosufficienza con uno zaino che alla partenza, causa scorte di cibo e acqua, pesava venti kg, mi hanno decisamente stancato.
Una stanchezza diversa.
Solo fisica.
Di quelle che passano con una bella dormita.
La mente e' felice.
Perche' quello che abbiamo visto in 135 km di costa, da Cape Naturaliste a Cape Leeuwin, e' impossibile da descrivere in poche righe.
Nemmeno le migliori fotografie scattate rendono l'idea.
135 km che in macchina vengono percorsi in poco piu' di un'oretta su una noiosa strada, ci hanno regalato giorni di panorami mozzafiato.
Intatti.
Incontaminati.
Blu.
Perche' sembra che l'oceano e il cielo siano un pochino piu' blu da questa parte del mondo.
135 km suddivisi in sei tappe, dove a decidere era la "sensazione del momento".
Mi spiego.
Siamo stanchi. Ci fermiamo.
Siamo riposati. Camminiamo.
Fame. Mangiamo.
Non fame. Camminiamo.
Queste sono state probabilmente la chiave di volta che ci ha permesso di assaporare del Tutto.
Perche' quando cammini sei lento.
Fai parte di quello che ti circonda.
Un ospite gradito dalla coreografia generale.
Camminando hai la possibilita' di osservare. Lentamente.
Hai la possibilita' di pensare. Lentamente.
Hai la possibilita' di parlare. Lentamente.
In sostanza, hai tempo.
Cosa rara.
E' anchde per questo che la Cape to Cape appena conclusa, la considero forse l'esperienza piu' bella della mia vita.
Perche' sono entrato in contatto con il Tutto circostante.
Perche' sei giorni in autosufficienza in Australia, non s' improvvisano.
Significano fare attenzione a dove metti i piedi.
Serpenti e altre creaturine possono essere dietro l'angolo.
Significano non avere la copertura telefonica in posti remoti, dove qualche volta hai la percezione di essere l'unico essere umano sulla Terra.
Significano controllare la tenda un paio di volte in cerca delle suddette creaturine.
Significano soffrire la sete perche', in molte aree raggiunte, l'acqua non e' potabile.
Significano correre un paio di km, sfuggendo letteralmente da una tempesta inaspettata che ti sta inseguendo a vista d'occhio.
Significano fare un passo in piu' oggi verso quel faro finale tanto ambito.
Significano camminare su spiagge interminabili dove non puoi sfruttare la compattezza della battigia perche' l'oceano arriva inaspettato e con le sue onde lunghe puo' trascinarti in mare aperto.
Significano tramonti e albe spettacolari.
Significano condividere momenti speciali con persone speciali.
Significano scegliere tra un litro d'acqua in piu' e un litro di shampoo in meno.
Significano balene, foche, delfini, lucertoloni.
Significano persone interessanti incontrate.
Significano pianificare.
Significano improvvisare ma non improvvisarsi.
Perche' un passo falso o il panico possono causare problemi seri.
Significano rispettare quello che ti circonda, anche se quella busta della spazzatura pesa quel qualcosa in piu' che ti renderebbe lo zaino piu' leggero e la vita piu' facile.
Ma come mi e' stato insegnato, il facile porta al nulla.
Il facile non regala la stessa soddisfazione.
Il facile dovrebbe essere evitato.
Il difficile ti completa.
Ti insegna.
Ti abbatte.
E' duro da digerire.
Ma non ti uccide.
Ti lascia rialzare.
Per tutto questo la Cape to Cape mi e' entrata dentro.
Perche' alla fine e' stata un riassunto di vita.
Di cosa realmente e' importante.
Obiettivi, pianificazione, duro lavoro, impegno, umilta', risultati.
Ma alla fine, come detto da molte altre persone, tutto quello che sta nel mezzo, quel cammino pieno di ostacoli e di gratificazioni, e' quello che ci definisce e val la pena essere vissuto.